ADVFN – Report dei mercati 06/06/2013

MERCATO USA
Borsa Usa: indici chiudono in netto calo, Dow Jones sotto quota 15 mila punti

A New York i principali indici hanno terminato la seduta in netto ribasso. Il Dow Jones evidenzia una flessione dell’1,43%, il Nasdaq Compisite dell’1,27%. L’economia americana continua a crescere a un passo tra il moderato e il modesto. E’ quanto emerge dal Beige Book pubblicato dalla Fed. La banca centrale ritiene inoltre che le assunzioni siano cresciute a un passo pacato.

Deludenti le cifre macroeconomiche pubblicate in giornata. Sale a +135.000 unità il numero dei nuovi occupati nel settore privato statunitense nel mese di maggio. Un dato inferiore alle attese degli analisti secondo quanto emerso oggi dal rapporto elaborato da ADP con Moody’s Analytics. Il dato di aprile è stato rivisto al ribasso a +113.000 dal precedente +119.000.

Il Dipartimento del Commercio ha annunciato che gli ordini industriali hanno registrato nel mese di aprile un incremento dell’1,0% m/m, evidenziando un miglioramento (il mese precedente gli ordini erano diminuiti del 4,9%). Le attese degli economisti erano fissate su un incremento dell’1,4%.

Sul fronte societario lettera su Microsoft (-0,6%). Deutsche Bank ha tagliato il rating sul gruppo dei software a hold da buy.

In ribasso General Motors (-2,69%). Il Tesoro americano ha annunciato la vendita di 30 milioni di titoli del gruppo automobilistico.

In calo UnitedHealth (-0,98%). Il gruppo specializzato nell’assicurazione sanitaria ha annunciato un incremento del dividendo del 32% a 0,28 dollari per azione.

Negativa Apple (-0,93%). L’International Trade Commission ha stabilito che alcuni modelli di iPhone e iPad violano un brevetto di Samsung Electronics e, su richiesta del gruppo coreano, ha deciso di bloccarne le importazioni negli Stati Uniti.

In rialzo Tesla (+0,53%). Il produttore di auto elettriche potrebbe nei prossimi anni introdurre un modello di vendita diretta. Lo ha detto l’amministratore delegato Elon Musk.

Denaro su Amazon.com (+0,55%). Secondo gli analisti il fatturato pubblicitario del gruppo di e-commerce potrebbe superare nel 2013 gli 800 milioni di dollari (+37%).

MERCATI ASIATICI

Resta alta la tensione in Giappone: Nikkei -0,85 %

Nuova seduta negativa per il Nikkei che questa mattina ha chiuso le contrattazioni in calo dello 0,85% a quota 12904,02 punti, scendendo per la prima volta negli ultimi due mesi sotto quota 13000. Negativo anche il Topix, a quota 1070,77, in calo dell’1,80% Il segnale ribassista scattato ieri con la violazione della trend line disegnata dai minimi di novembre, in area 13300, aumenta i timori che l’indice abbia intrapreso una fase correttiva dell’ascesa degli ultimi sette mesi. Conferme in questo senso verrebbero comunque solo al di sotto dei 12630 punti, base del gap del 5 aprile coincidente in questa fase con la media mobile a 100 giorni: sotto questo riferimento diverrebbe probabile l’affondo verso 11800 per un test dei bottom di aprile.

Le speranze di un recupero sono affidate ora ad un perentorio ritorno al di sopra dei 13000 punti ed al successivo superamento dei 13600 punti. Solo oltre area 14000 l’indice si troverebbe pero’ nelle condizioni di rivitalizzare l’uptrend partito lo scorso novembre e di risalire la china fin sui record di periodo, a 16000 punti. Sul fronte macroeconomico, il Ministero delle Finanze giapponese ha annunciato di aver collocato 551,2 mld yen in titoli a 30 anni. Il rendimento del JGB e’ salito all’1,881% dall’1,775% dell’asta di maggio e le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 4,06 volte contro le 3,57 volte del’asta precedente. Sul fronte societario proseguono le vendite su Mitsubishi UFJ Financial (-1,2%) e  Fukuoka Financial Group (-2,24%). Forti ribassi su Tokyo Electric Power (-7,41%) e Oki Electric Industry  (-6,99%). In calo anche le altre principali piazze azionarie asiatiche con Hong Kong che cede l’1,00% e Shanghai l’1,12%.


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MERCATI EUROPEI
Borse europee positive, problemi tecnici per Parigi, Bruxelles ed Amsterdam

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,08%, il Ftse100 di Londra lo 0,09% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,8%. Nyse Euronext (Parigi, Bruxelles ed Amsterdam) aprirà oggi in ritardo i propri indici azionari a causa di problemi tecnici legati all’immissione degli ordini.

Forte rialzo per Johnson Matthey (+7%). Il gruppo chimico ha chiuso l’esercizio 2012/2013 con un utile lordo di 389,2 milioni di sterline, in calo del 9% rispetto ad un anno prima ma superiore al consensus fermo a 379 milioni. La società inglese ha espresso ottimismo per l’esercizio in corso.

Denaro su EasyJet (+0,5%). La compagnia aerea ha annunciato che nel mese di maggio i passeggeri sono cresciuti del 3,4% a 5,61 milioni.

Lettera su Porsche (-0,33%). Il gruppo di auto sportive ha annunciato il blocco della produzione del Suv Cayenne nell’impianto di Lipsia. Lo stop si è reso necessario per le difficoltà nelle forniture causate dalle inondazioni che hanno colpito l’Europa centrale.

Poco mossa Nestle (+0,08%). Exane ha tagliato il rating sul colosso alimentare svizzero a neutral da outperform.

APERTURA MERCATO ITALIANO

Piazza Affari sulla parità. Sale Telecom, in rosso Fiat

Il Ftse Mib segna -0,1%, il Ftse Italia All-Share -0,1%, il Ftse Italia Mid Cap -0,1%, il Ftse Italia Star -0,1%.
Borse europee poco mosse: i mercati azionari gestiti da NYSE Euronext (tra cui Parigi) sono bloccati per problemi tecnici.

Ieri sera a New York l’S&P 500 ha chiuso a -1,38%, il Nasdaq a -1,27%. Attualmente i future sui principali indici USA sono in rialzo dello 0,3% circa. A Tokyo il Nikkei 225 ha terminato a -0,85%, mentre a Hong Kong l’Hang Seng segna -0,9%.
Buon avvio di seduta per Telecom Italia (+2,2%) grazie a indiscrezioni di stampa in base alle quali lo scorporo della rete fissa potrebbe attirare alcuni fondi sovrani.

Banca MPS (+1,4%) guadagna ulteriore terreno grazie a indiscrezioni secondo cui il cda dell’11 giugno potrebbe avere all’ordine del giorno la proposta di convocazione di un’assemblea straordinaria per eliminare il tetto del 4% ai diritti di voto ai soci diversi dalla Fondazione.

Positiva Enel (+1,2%) che potrebbe cedere il controllo di Enel Sole, la controllata attiva nell’illuminazione pubblica. Nel piano industriale al 2017 il gruppo guidato da Fulvio Conti ha infatti annunciato cessioni da 6 miliardi di euro e il mercato ora si interroga sui possibili asset in via di dismissione. Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, sarebbe già stato assegnato un incarico per la cessione di Enel Sole.

In rosso Fiat (-1,5%) su cui Morgan Stanley ha alzato il target price da 3,2 a 5 euro, ancora ben al di sotto dei 6,25 circa attuali. La controllata Chrysler ha respinto la richiesta della NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration, autorità USA sulla sicurezza delle autostrade) di richiamare ben 2,7 milioni di vetture Jeep Grand Cherokee prodotte dal 1993 al 2004 e Jeep Liberty prodotte dal 2002 al 2007, in quanto basata su dati incompleti e non oggettivi.


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TITOLI DEL GIORNO
Finmeccanica resta pericolosamente vicino ai minimi di metà maggio a 4,17 circa, ultimo appiglio al quale aggrapparsi per evitare un deterioramento del quadro grafico. Reazioni che prendessero forma da questo supporto, punto di passaggio della media mobile a 100 giorni, permetterebbero di restituire un po’ di fiducia nel rialzo del titolo, con target a 4,50 circa, in corrispondenza del 61,8% di ritracciamento della discesa avviata a gennaio, e 4,66, sui massimi di maggio. Il superamento anche di questo riferimento potrebbe poi rilanciare l’uptrend in direzione dei record di inizio anno a 5,17 ed eventualmente verso 5,70. Sotto 4,17 la correzione potrebbe invece estendersi fino al test a 3,95 circa della trend line che sale dai minimi di marzo. Per chi volesse acquistare il titolo: intervenire sui livelli attuali con stop sotto 4,10 euro e target 4,50 e 4,66 euro. Per chi detiene attualmente il titolo: mantenere le posizioni sopra 3,95 euro ed incrementare oltre 4,50 euro con target a 5,17 e 5,70 euro.

Nelle ultime 2/3 settimane Mediaset si è mossa per vie laterali, andando quindi a consolidare il consistente rally messo a segno tra aprile e maggio. L’eventuale superamento di 2,55 euro favorirebbe la ripresa della tendenza ascendente in direzione delle importanti resistenze posizionate in area 2,90 rappresentate dal minimo del marzo 2009 e dal top dell’ottobre 2011. Una vittoria oltre questi riferimenti determinerebbe un significativo miglioramento del quadro grafico di lungo periodo, con la prospettiva di inversione del trend negativo in forza dai massimi del 2010: in tal caso primo obiettivo a 3,30 circa. Discese sotto 2,30 preannuncerebbero invece un correzione verso 2,00/2,05. Per chi volesse acquistare il titolo: posizioni long oltre 2,55 per 2,85, stop sotto 2,45. Per chi detiene attualmente il titolo: incrementare oltre 2,95 per 3,30, ridurre sotto 2,30 e uscire sotto 2.

La flessione di ieri ha spinto Geox al di sotto del supporto a 2,05 euro corrispondente al minimo di inizio aprile. Le quotazioni sembrano ora indirizzate verso i bottom di novembre a 1,94 circa, riferimento strategico in ottica di medio termine in quanto l’eventuale rottura dello stesso confermerebbe definitivamente il testa e spalle ribassista completato pochi giorni fa, aprendo le porte al ritracciamento del rialzo partito dal minimo di maggio dell’anno scorso in area 1,40. Affidabili segnali di forza arriverebbero solo a seguito del superamento di 2,20 per 2,40, massimo del 15 maggio scorso e resistenza oltre la quale partirebbe un tentativo di ritorno sul record annuale a 2,80. Per chi volesse acquistare il titolo: posizioni long oltre 2,20 per 2,40, stop sotto 2,10. Per chi detiene attualmente il titolo: incrementare oltre 2,40 per 2,80, uscire alla violazione di 1,90.

DATI MACRO ATTESI

Giovedì 6 maggio
07:30 FRA Tasso di disoccupazione T1;
12:00 GER Ordini all’industria apr;
13:00 GB Riunione BoE e decisione tassi;
13:45 EUR Riunione BCE e decisione tassi;
14:30 EUR Conferenza stampa Draghi (BCE);
14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione.


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HEADLINES
Camfin, i Malacalza lasciano il board
Camfin SpA rende noto che Davide Malacalza (Vice Presidente e Consigliere di Amministrazione), Antonio Castelli e Vittorio Malacalza (Consiglieri di Amministrazione) hanno rassegnato in data 5 giugno 2013 le proprie dimissioni dalle cariche ricoperte nella Società.

Banca Generali: raccolta netta totale a €1.107 milioni da inizio anno (€246 milioni a maggio)
La raccolta netta totale di Banca Generali a maggio è stata pari a €246 milioni, di cui €145 milioni realizzati dalla rete Banca Generali (€664 milioni da inizio anno) e €101 milioni da Banca Generali Private Banking (€443 milioni da inizio anno). Si segnala, in particolare, l’incremento nella raccolta gestita con i fondi e le SICAV che a maggio hanno raccolto €285 milioni, portando il dato complessivo da inizio anno a €881 milioni. Si tratta del miglior dato degli ultimi cinque anni che si attesta su un livello doppio rispetto all’intero 2012. Permane l’interesse, per la diversificazione e stabilizzazione del portafoglio, sulle polizze vita che presentano risposte efficaci sotto il profilo rischio/rendimento. La nuova produzione vita del mese è stata pari a €129 milioni, con un dato cumulato di €507 milioni da inizio anno.

Banco Popolare: ceduto Banco Popolare Hungary a Magnet Bank
Banco Popolare, ottenuta l’autorizzazione delle Autorità competenti, ha ceduto la propria controllata ungherese Banco Popolare Hungary a Magnet Hungarian Community Bank. Il corrispettivo della cessione, pari a 0,5 milioni di Euro, è stato regolato per cassa e non comporta impatti significativi su conto economico e stato patrimoniale consolidati del Banco Popolare. BP Hungary, dispone di una struttura operativa costituita da n. 10 sportelli e da circa 145 dipendenti. L’operazione consente al Banco Popolare di proseguire con la propria focalizzazione sul core business bancario in Italia.

Autogrill: erogato finanziamento da 1,25 mld, si avverano le condizioni per la scissione di World Duty Free
Autogrill rende noto che è stato erogato il finanziamento a medio-lungo termine, del valore complessivo di 1,25 miliardi di euro, oggetto del contratto sottoscritto il 30 maggio 2013 da World Duty Free Group SAU, società di diritto spagnolo cui fanno capo le attività del Gruppo nel settore Travel Retail & Duty Free. La nuova linea di credito è stata usata per il rimborso dei debiti in capo a WDFG SAU e alle sue controllate. Con questo finanziamento si sono avverate le condizioni e pertanto vengono risolti i relativi vincoli ai quali era subordinata la stipula dell’atto di scissione e, quindi, l’efficacia della stessa. L’Assemblea straordinaria degli Azionisti chiamata a deliberare in merito all’approvazione del progetto di scissione si terrà domani, 6 giugno 2013.

Prelios, il Fondo Olinda inaugura un nuovo polo commerciale in provincia di Ancona
Olinda Fondo Shops, fondo comune di investimento immobiliare gestito da Prelios SGR e quotato presso Borsa Italiana dal 2004, inaugura domani, 6 giugno, Grotte Center, polo commerciale nel Comune di Camerano (provincia di Ancona), localizzato in un’area ad alta densità commerciale.
Direttamente collegato all’adiacente supermercato Carrefour, il polo si sviluppa su una superficie totale di oltre 18.000 mq e comprende oltre 40 negozi, alcune medie superfici oltre a una superficie esterna da 4.000 mq, un’importante area ristorazione, una palestra, una pista di pattinaggio e un parcheggio da 1.500 posti auto.
Significativo il tenant mix che include alcune tra le più importanti firme internazionali dell’abbigliamento e dello sport, ancora assenti nel bacino locale: Decathlon, H&M, Bata, Motivi, Terranova, Carpisa, Solaris Sport, Original Marines e Yamamay.

Fmi: sulla Grecia commessi molti errori
Troppa austerità per Atene. Il Wall Street Journal ha anticipato alcuni punti di un rapporto confidenziale con cui il Fondo Monetario Internazionale guidato da Christine Lagarde ha ammesso di non aver valutato attentamente i danni che le misure di austerity prescritte nel piano di salvataggio 2010 avrebbero causato alla Grecia. L’Fmi ha sborsato per Atene 47 miliardi di dollari, il più grande prestito mai concesso in base alle dimensione dell’economia del Paese. L’istituto di Washington ha però anche affermato di essere stato troppo ottimista sulla capacità del governo greco di tornare ad accedere al mercato dei capitali. Inevitabile quindi che questo intervento dell’Fmi porti con sé diverse critiche sulla gestione dell’affaire Grecia e, in generale, sulle ormai tristemente celebri misure d’austerità imposte a diversi Paesi.

Beige, Black & Blue

The Fed’s Beige Book echoed what we have seen in other recent economic reports. That being a modestly improving US economy. Unfortunately that peppier tone was not good enough to stop Wednesday from being the 4th straight day of losses for stocks.

Pulling back to the bigger picture, this just looks like another consolidation period for a market intent on hitting new highs. To make that a reality we need economic data to stay on its current healthier track. And we need this earnings season to surprise to the upside. Both are likely outcomes.

Unfortunately there is a 3rd factor which might mitigate the above factors. That is the tightening of the US presidential race. As pointed out numerous times in this column, investors disdain uncertainty. Therefore, the unclear final outcome of this election may put the market on hold til early November no matter the status of earnings or the economy.

Don’t Quit on the Market Just Yet

Too often customers read about a trading range or consolidation period with the assumption it’s time to head away from stocks. That would be foolish.

Gladly we are in the midst of earnings season which always offers a great opportunity to latch onto exceptional companies ready to soar.

Best,

Steve Reitmeister (aka Reity… pronounced “Righty”)
Executive VP, Zacks Investment Research

Focus sui Mercati Finanziari

Wall Street ha chiuso in deciso rialzo grazie ai dati positivi sul mercato delle costruzioni e al buon tenore delle trimestrali: Dow Jones +0,81%, S&P500 +0,67%, Nasdaq +1,12%. Il Beige Book, pubblicato in tarda serata, ha confermato che il trend di crescita dell’economia americana prosegue, ma resta moderato. Oggi pomeriggio l’attenzione degli economisti sarà concentrata sui dati relativi alla disoccupazione e alle vendite di case.

Stamattina Borse asiatiche toniche: Indice MSCI Asia Pacific +1,9%, Tokio +0,9%, Hong Kong e Seul +1,5%, Shanghai +1%, Bombay +0,5%.

I future sulle Borse europee anticipano un avvio in rialzo di circa mezzo punto percentuale che potrebbe allungare il rimbalzo di ieri, ma come sempre l’armata Brancaleone non si fa mancare nulla e a disturbare la giornata potrebbero essere le dichiarazioni di Angela Merkel espresse in un’intervista sul sito della Cdu: “non abbiamo ancora formulato un progetto europeo in modo tale da essere certi che funzioni” ha dichiarato il cancelliere tedesco.

Aste. Oggi la Spagna torna sul mercato con un’emissione di titoli di Stato con scadenze 2014, 2017 e 2019 per un totale di 3 miliardi. In vista di questo appuntamento ieri lo spread decennale con il bund tedesco è salito a quota 567 punti base, a un passo dal record negativo, con un rendimento del bono al 6,87%.

Analisi tecnica Borse. La seduta di ieri ha in qualche modo esasperato la tendenza degli ultimi mesi: discreta tenuta per le Borse più solide come Wall Street e Francoforte che stanno provando ad attaccare le prime resistenze, periferici molto volatili e ancora profondamente fragili. La Borsa cinese prova a reagire dai minimi degli ultimi tre anni. Il quadro delle variabili intermarket vede anche stamattina un timido recupero dell’euro contro dollaro ma non contro yen e Sterlina. In recupero petrolio e materie prime. Forte pressione ancora sugli spread e ricerca di protezione.

Borse
S&P500 (1.373 punti, +0,74%). Le ultime due sedute hanno riportato l’indice sui top di luglio. Sopra questi livelli ci potrebbe essere un ulteriore strappo verso la ben più importante resistenza posta sui top dell’anno a 1.422 punti. Il quadro di fondo è rimasto sempre impostato al rialzo, ma preferiamo restare prudenti e vendere su eventuali strappi. Al ribasso primo sostegno verso 1.310 e 1.266. Quadro Neutrale.

FTSE/MIB (13.594 punti, +0,43%). Essendo una borsa periferica è normale che la volatilità sia elevata e anche la seduta di ieri lo ha dimostrato con frequenti cambi di ritmo e tendenza. I supporti in area 13.500/13mila reggono con grande fatica e ciò rende ancora possibile un allungo verso 15 mila punti. Sostegni strategici verso 12.600/12.300. Quadro Negativo.

DAX Francoforte (6.684 punti, +1,62%). Primo deciso segnale di forza ieri con il superamento di area 6.600 e i nuovi top da inizio maggio. L’obiettivo si sposta verso 7mila/7.200 punti. Sostegni a 6mila punti. Il quadro passa da Neutrale a Positivo.

India (BSE500 6.665 +0,5%). Mantiene una discreta impostazione senza però riuscire ad allungare. L’indice prova a riavvicinarsi all’area resistenziale posta tra 6.800 e 7mila punti. Primi sostegni verso 6.500/6.400. Quadro Positivo.

Brasile (Bovespa +1,25%, 54.584). Quadro di breve/medio molto volatile. Preferiamo attendere segnali più convincenti per nuovi acquisti. Tengono i supporti statici/dinamici a 52mila punti, ma per prudenza preferiamo intervenire solo su discese verso i più importanti supporti a 50mila punti o in alternativa sopra 58/60mila. Quadro Neutrale.

Variabili macro
Petrolio. Oggi apre tonico con il settimo rialzo consecutivo: Brent (+0,6%, 105,8 usd), Wti (+0,5%, 90,4 usd) nuovi top da fine maggio. Siamo in prossimità di una rete di fitte resistenze per cui preferiamo stare alla finestra per qualche seduta. Nuove strategie operative oggi nel Focus sul Petrolio.

Oro (1.577 usd, -0,2%). Nulla di nuovo dal punto di vista grafico. Tengono i supporti in area 1.550/1.520 usd che mantengono impostato al rialzo il trend di lungo periodo. Primi ostacoli verso 1.640 usd. Legittimi gli acquisti difensivi per target verso 1.780 usd. Stop loss sotto 1.475 usd.

Forex. L’euro si conferma debole contro le principali valute, ma la pressione delle vendite è in diminuzione. Euro/Dollaro 1,229 poco sopra i minimi degli ultimi 2 anni toccati la scorsa settimana a 1,216. Confermati resistenze a 1,26 e sostegni in area 1,20/1,17, nostra area d’acquisto. Euro/Sterlina 0,784: sui minimi da novembre 2008 a 0,7813. Primi sostegni a 0,77. Crediamo che la Sterlina resterà forte per tutta l’estate in coincidenza con le Olimpiadi. Euro/Yen 96,5, si avvicina pericolosamente ai minimi degli ultimi 12 anni segnati a giugno a 95,6. Difficile vedere un rally dell’euro senza interventi delle banche centrali. Stiamo prudenti e attendiamo l’interessamento dei supporti sopra indicati per acquisti di euro.

Bond.
Il Bund future apre poco sotto i top del mese a 145,2 punti base. Il successo dell’asta di titoli a 2 anni di ieri con un rendimento al minimo storico del -0,06% ha dimostrato che la ricerca di protezione è ancora altissima e ciò rimette in discussione lo scenario di assestamento/correzione da noi atteso. Monitoriamo i forti ostacoli sui top a 147 dove il movimento potrebbe frenare. Primi seri supporti verso 141/139,5.

Bond periferici. Spread in forte tensione in vista delle aste di Spagna (oggi) e Italia (26, 27 e 30 luglio). Stamattina Spread Btp a 483 punti base per un rendimento del Btp 10 anni al 6,03%. Difficile vedere un solido rientro prima di quelle date. Resta il fatto che sulla parte breve della curva si prova a consolidare i recenti guadagni.

La spinta poderosa di Francoforte trascina al rialzo anche Piazza Affari. Petrolio ai massimi da fine maggio

I listini europei hanno chiuso “in gloria” una seduta partita all’insegna dell’incertezza, grazie al decisivo contributo di Wall Street che in questo momento mette a segno un rialzo tra lo 0,5% e l’1%.

In questo momento momento è in corso la seconda parte dell’audizione semestrale del presidente della Fed Ben Bernanke alla Commissione bancaria della House of Representatives. Alle 20 sarà presentato il Beige Book.

Corrono Parigi +1,7% e Francoforte +1,5% che torna su livelli che non vedeva da inizio maggio. Effetto trascinamento anche per Milano che azzera le perdite e chiude in rialzo dello 0,43% e per Madrid +0,3%.

Giornata più turbolenta per il mercato obbligazionario, condizionato dal successo dell’asta di Schatz (2 anni) tedeschi con rendimenti sotto lo zero. la straordinaria domanda di “bond sicuri” ha risospinto nuovamente il bund future decennale sui massimi da inizio giugno a 145,3 punti nella prospettiva che gli investitori istituzionali incrementino le richieste anche sulla parte lunga della curva tedesca.

Il rendimento del Btp a dieci anni è risalito poco sopra il 6% con lo srpead a 484 punti base (+6 bps dalla chiusura di ieri).

La novità statisticamente più interessante tuttavia giunge dallo spread tra Italia e Spagna sulla scadenza a 2 anni: il differenziale è salito a 135 punti base a nostro favore, è il massimo degli ultimi due anni. A fine 2011 era di 200 punti base a nostro sfavore. I rispettivi titoli rendono il 3,5% (Italia) e il 4,8% (Spagna)

L’euro, dopo qualche saliscendi, è rimasto sui livelli di stamattina a 1,227.

Rally del petrolio dopo i dati sulle scorte settimanali. La tipologia Wti è balzata in avanti di circa un punto portandosi a 90 dollari il barile per la prima volta da fine maggio. E’ il sesto rialzo consecutivo. Il brent si è spinto a 105 dollari.

A Piazza Affari giornata contrastata per le banche. Unicredit (UCG.MI) -1%, Intesa Sanpaolo (ISP.MI) +2%. Monte Paschi (BMPS.MI) -2,8%, Banco Popolare (BP.MI) -0,3%.

Volatilità alle stelle per Fondiaria (FSA.MI) e Unipol (UNI.MI), sotto aumento di capitale. La prima ha perso il 44% a 2,746 euro, la seconda ha ceduto il 3,2% a 3 euro.

Peggiore blue chip è stata Snam (SRG.MI), in ribasso del 4,7% all’indomani del collocamento di 178 milioni di azioni, pari al 5,3% del capitale, da parte di Eni (ENI.MI), in rialzo del 2%. Le azioni sono state vendute a 3,43 euro con un incasso totale di 612 milioni di euro.

Tra gli industriali sono state premiate Tenaris (TEN.MI) +1,4% e Prysmian (PRY.MI) +1,7%.

Nel lusso si è messa in luce Luxottica (LUX.MI) +2,2%, seguita da Tod’s (TOD.MI) +1% e Ferragamo (SFER.MI) +0,9%.

Finale col botto per StM (STM.MI) +6,5% dopo i dati positivi di Asml e di St-Ericsson.

In calo le utility: A2A (A2A.MI) -1,8%, Terna (TRN.MI) -1%, Enel (ENEL.MI) -1,3%.

Mediaset (MS.MI) ha guadagnato il 4,6% dopo le indiscrezioni su una revisione al piano industriale che prevede un aumento dei risparmi a 400 milioni di euro da 250 milioni di euro. Inviato un WEBSIM SMS ALERT prima dell’apertura.

Finmeccanica (FNC.MI) è salita dell’1,7%: in un’intervista al Wall Street Journal, il presidente della holding Giuseppe Orsi dice di essere alla ricerca di alleanze con soggetti europei della difesa e dell’aerospaziale.

Stocks Continue Gains, Google Beats Earnings

 

 

US stock indices rose more than 1% despite an unexpected jump in unemployment insurance claims the week before. Some experts attribute the rise in jobless claims last week to the Easter holiday. Benchmark yields on Spanish and Italian debt eased today, diminishing fears of yet another bout of European troubles.

Philadelphia Fed President Charles Plosser gave a speech today in which he indicated that there is little chance that the Fed will start a third round of quantitative easing.

&#x201CGiven that the unemployment rate has fallen and the inflation rate is rising, that&#x2019s not a signal that most reaction functions would tell you ease more,&#x2019 &#x201D Plosser said.

The Treasury sold $13 billion in 30-year debt at a yield of 3.21%. The bid-to-cover ratio rose, reflecting increased investor appetite for government debt. The 10-year Treasury bill yield increased by two basis points to 2.05%.

Oil futures rose 0.91% to $103.63/barrel as a slightly weaker dollar boosted prices. The Fed&#x2019s Beige Book survey, which showed a more positive picture of hiring in the US than the last jobs report, together with the ECB&#x2019s suggestion yesterday that it is prepared to intervene to prevent Spain from going out of control, also propped up prices.

Google (GOOG) beat earnings after hours, reporting EPS of $10.08 vs the estimates of $9.64 and revenues of $8.14b vs the $8.14b estimate. Google also announced a 2-for-1 stock split. The new class of shares will be non-voting.

The Consumer Price Index is expected to show slightly slower inflation in April. Consumer Sentiment is projected to stay flat at 76.2. The biggest event of the day will be the Chinese GDP number, reported overnight in the U.S. Analysts are expecting growth of 8.4%.

Both Ben Bernanke and William Dudley will give speeches tomorrow.

The 3 E’s of the Stocks Market

Right now there are only 3 things that matter to investors. Let’s take roll call.

Europe: To implode or not to implode? That is the question. Nothing has greater sway right now over investor psyche and stock prices. Unfortunately it may take several months until we have greater clarity on the final outcome. In the meantime, each day without implosion allows investors to concentrate on the other two components… which have been mostly positive.

Economy: Most US economic data points are looking up. Wednesday’s release of the Fed’s Beige Book provided further evidence of improving economic health in the states. Note that if this were the only thing that mattered, then stocks would be making new highs by now.

Earnings: If the US economy is doing so well, then why is earnings a concern? Because 40% of S&P 500 corporate profits come from abroad. Signs of weakness there would be detrimental to stock prices. We’ll have a better sense of where earnings stand as the flow of corporate announcements heats up next week.

The strongest E is the Economy while the Earnings picture is mixed to slightly positive. Unfortunately, Europe continues to be the big question mark. Problems there could very well be contained. Or it could be on its way to the Lehman-type event of the 2012. Going forward you may want to do a daily check of these 3 elements to understand what is happening now and where things are likely headed.

Fed Says US Economy Grew At ‘Moderate’ Pace

WASHINGTON — The U.S. economy improved across all regions in the final six weeks of 2011, boosted by strong holiday sales, the Federal Reserve said in a report out Wednesday.

However, the Fed’s studies of regional economies, known as the “beige book,” showed that persistent weakness in housing kept a lid on growth in most areas, while inflation pressures were broadly limited, leaving the door open for more central bank stimulus.

In seven of the Fed’s 12 districts, the pace of growth was characterized as just “modest.” In the Dallas and San Francisco regions, it was a slightly-better “moderate.” The New York and Chicago areas noted a “pickup” in growth, but the Fed’s Richmond district indicated that “activity flattened or improved slightly.”

A snapshot collected from business contacts and economists across the nation, the so-called beige book will be used for discussions at the Fed’s next policy-setting meeting Jan. 24-25. After the meeting, Fed officials will for the first time publish their monetary policy forecasts. They’re likely to show short-term interest rates staying near zero beyond the current mid-2013 projection, a move that could help stimulate spending and investment.

“The reports on balance suggest ongoing improvement in economic conditions in recent months, with most districts highlighting more favorable conditions than identified in reports from the late spring through early fall,” the beige book said. The survey was prepared by the San Francisco Fed based on information collected from Nov. 18 until the end of last year.

Holiday retail sales were up noticeably compared to 2010 in most districts, the report showed. Consumer electronics and jewelry were among the strongest sellers. Luxury items in general sold well in the Chicago district. Travel and tourism was strong in most areas.

In the Boston area, retailers are projecting 2011 revenue to exceed 2010. In the New York region, “retailers generally characterize holiday season spending as robust, particularly in the final days before Christmas and right after.”

However, it’s uncertain whether consumers will sustain higher spending even after the holidays. Many Americans still don’t have a job and need to pay down debt. A separate Fed report this week showed that borrowing soared in November at the fastest pace in a decade, possibly to cover for holiday shopping at a time in which peoples’ finances remain strained.

The economy’s prospects are brightening, but significant problems remain and the environment still calls for considerable central-bank support, Chicago Fed President Charles Evans said Wednesday. Evans would like the Fed to take more aggressive action to boost activity and cut unemployment, which stood at 8.5% in December.

“The somewhat firmer tone of recent economic data suggest some welcome traction, but the data are not strong enough, or uniform enough, to assert that momentum for growth is building,” Evans told the Rotary Club in Lake Forest, Ill. “The headwinds that we face are still substantial.”

Residential real estate markets held steady “at very low levels,” the Fed said in its beige book. Prices were stable compared with previous months, but most were below their year-ago levels. Extensive inventories of distressed properties were reported to be a source of price restraint in the Boston, Richmond, Chicago and San Francisco areas.

The central bank is struggling to get the White House and Congress to do more to help the battered housing sector. Republicans on Capitol Hill Tuesday attacked the Fed for giving advice on housing policy, saying it’s not their business.

Atlanta Fed President Dennis Lockhart, who rotates in this year as a voter on policy, Wednesday said he’s starting to see some “light” in the housing outlook, but that the sector remains troubled. He didn’t take a stance on whether the Fed should try to ease credit further in 2012.

The improving economy may require the Fed to raise rates before mid-2013, Charles Plosser, the Philadelphia Fed chief, said in remarks Wednesday. But his view is not shared by most Fed officials.

After their meeting later this month, a majority of Fed officials are likely to predict that short-term interest rates could stay at a record low until 2014. That could help the housing market and wider economy by pushing down mortgage and other long-term rates.

By Luca Di Leo, Dow Jones Newswires; 202-862-6682; luca.dileo@dowjones.com

(Michael Derby contributed to this article.)