Chiusura poco mossa a Wall Street dopo l’annuncio della Fed: Dow Jones -0,2%, S&P500 invariato, Nasdaq +0,46%.
Nella sostanza la Fed ha tirato dritto, come previsto, nel suo piano di riduzione degli stimoli, un sostegno di politica monetaria che appare sempre meno giustificato dopo il balzo del Pil del 4% nel secondo trimestre: il taglio da 10 miliardi di dollari porta l’ammontare dei bond acquistati mensilmente a 25 miliardi.
Con qualche sorpresa, almeno da parte nostra, la Yellen ha avvertito che il
quadro macro resta fragile e che il mercato del lavoro sta migliorando molto lentamente, un’ammonizione che abbassa la visibilità sulla tempistica dell’arrivo del primo rialzo del costo del denaro dal 2006 e fa arretrare il dollaro.
Argentina. E’ scattato il default dopo che è fallita la trattativa tra il governo e un gruppo di hedge funds americani che avevano rifiutato la decurtazione delle loro spettanze. A nostro avviso si tratta più che altro di un default tecnico che non dovrebbe avere ripercussioni sui mercati.
Asia. Stamattina i listini principali si prendono una pausa dopo il recente rally. Tokio (+0,25%) è al quinto rialzo. Hong Kong (-0,2%) frena dopo 7 rialzi. Shanghai, Seul e Mumbay sono pressochè piatte.
Le Borse europee dovrebbero aprire poco mosse: i future salgono dello 0,1%.
La seduta potrebbe essere condizionato dall’annuncio di perdite record da parte di Banco Espirito Santo. Il principale istituto lusitano ha chiuso il primo semestre con un buco di 3,577 miliardi di euro che aumenta la necessità di un corposo aumento di capitale.
Attese le trimestrali di: A2A, Anima, Mondadori, Autogrill, Brembo (9,00), Cnh Industrial, Finmeccanica, Geox, Gtech, Prysmian.
Analisi tecnica borse. La corsa delle ultime sedute richiede una pausa di riflessione e l’ultima seduta di luglio potrebbe essere l’occasione giusta. Il quadro di fondo resta comunque ben impostato. Da segnalare il quarto ribasso consecutivo della borsa brasiliana (indice Bovespa 56.877) che “sente” come previsto le resistenze in area 57mila.
FtseMib (20.887, -0,94%). Prosegue la fase di nervosa oscillazione intorno alla soglia psicologica dei 21mila punti. Ciò rende molto difficile il trading di breve anche perché i volumi scambiati sono in progressiva riduzione per l’avvicinarsi delle ferie estive. I paletti restano verso i supporti (e soglia di acquisto) a 20.500/20mila punti e verso il primo ostacolo in area 21.300 punti. Vere resistenze si incontrano però solo verso 22.600 punti. Cambi di scenario in peggio con una caduta sotto 19mila punti.
Variabili macro
Forex. La furbizia della Yellen, che dice e non dice, ha l’effetto di far arretrare leggermente il dollaro. Ma non crediamo di tratti di un cambio di tendenza bensì di un’occasione da sfruttare per costruire posizioni in dollari. Cross Euro/Usd (1,3396), ieri nuovi minimi da novembre 2013 a 1,3367: confermiamo le attese di un approdo verso 1,33. Euro in recupero sugli altri cross: Euro/Yen (137,7) poco sopra i minimi da febbraio. Euro/Sterlina (0,791), poco sopra i minimi da settembre 2012, forte supporto in area 0,775. Euro/Real brasiliano (3,01) poco sopra i minimi da novembre 2013, ma sfuma per ora il tentativo di allungare verso area 2,90.
Bond.
Bond periferici. Prevedibile qualche presa di profitto dopo il prolungato rally. Ottimo risultato delle nostre aste di Btp. Il rendimento del BTP decennale apre a 2,69% dopo aver toccato un nuovo minimo storico al 2,63%, lo spread è fermo a 151, a poca distanza dai minimi dell’anno (138), toccati ad inizio giugno. Puntiamo sempre a uno spread di 100 punti base e a un rendimento finale tra il 2,3/2,2%. Un eventuale ritorno verso il 3% sarebbe occasione di acquisto.