ADVFN – Report dei mercati 16/01/2014

MERCATO USA
Wall Street chiude in rialzo, acquisti su BofA e Apple

A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,66%, l’S&P500 lo 0,52% e il Nasdaq Composite lo 0,76%.

Dal Beige Book, il rapporto pubblicato dalla Federal Reserve, è emerso che a fine 2013 l’economia americana e’ cresciuta a un passo “moderato”.

Sul fronte societario Bank of America +2,27%. La banca Usa ha chiuso il quarto trimestre con un utile di 3,18 miliardi di dollari (0,29 dollari per azione), in netta crescita rispetto ai 367 milioni dello stesso periodo di un anno prima. I ricavi sono saliti a 21,49 miliardi da 18,66 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,26 dollari.
General Motors -1,6%.

La casa di Detroit prevede di chiudere il 2014 con un leggero incremento del risultato operativo (Ebit). Nel corso dell’esercizio la società stima 1,1 miliardi di dollari di costi per ristrutturazioni.
Apple +2,01%. L’operatore China Mobile ha anticipato che gli ordini di iPhone hanno superato il milione di unità e che l’accordo non sarà limitato solo agli smartphone.
Tesla Motors +1,77%. Il titolo del produttore di auto elettriche martedì ha guadagnato poco meno del 16% grazie ai dati sulle vendite della Model S. Il veicolo di punta del gruppo lo scorso trimestre ha registrato vendite per 6.900 unità contro le 6 mila stimate.

MERCATI ASIATICI

Debole la Borsa di Tokyo dopo una buona partenza

Battuta d’arresto per il Nikkei che, dopo essersi lanciato all’attacco dei 16000 punti, fallisce nell’intento e arretra dello 0,39% terminando la seduta a 15747,20 punti. Un perentorio successo su area 16000 permetterebbe all’indice di rilanciare la corsa al rialzo, sgombrando il campo da dubbi sulla effettiva capacità di crescita: probabile in tal caso l’allungo verso 16230 punti, record annuali, e fino a 16500, sul limite superiore del canale rialzista disegnato dai minimi di giugno. Solo il ritorno sotto 14600, base del citato canale e riferimento strategico coincidente con la media mobile a 100 giorni, potrebbe negare la realizzazione di tali prospettive, anticipando ribassi ben più ampi che rischiano di allontanare definitivamente l’indice dal percorso rialzista disegnato nell’ultimo anno. Poco mosso il Topix che conclude la seduta a 1294,39 punti (-0,01%). Sul versante macroeconomico l’Ufficio di Gabinetto giapponese ha reso noto questa mattina il dato relativo agli Ordini di Macchinari di novembre. Il valore totale degli ordini di macchinari ricevuti da 280 produttori che operano in Giappone è diminuito del 5,8% in novembre rispetto al mese precedente su base destagionalizzata. Gli ordini di macchinari del settore privato, esclusi quelli soggetti ad una maggiore volatilità (macchinari per navi e quelli di aziende di energie elettrica), sono aumentati del 9,3% rispetto alla rilevazione di ottobre (+0,6% a/a).

Il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria giapponese ha reso noto che l’Indice delle Attivita’ Industriali in novembre e’ cresciuto dello 0,6%, dopo un decremento dello 0,9% rilevato in ottobre. Il consensus degli addetti ai lavori era tuttavia fissato su un incremento dello 0,8% m/m. La Banca del Giappone questa mattina ha reso noto il dato relativo all’Indice dei prezzi dei beni acquistati dalle aziende. In dicembre l’indice è cresciuto dello 0,3% su base mensile (in linea con il consensus). Su base annuale il dato ha registrato un incremento del 2,5% (consensus +2,5%). In ordine sparso i principali titoli del listino. Positivi i titoli esportatori nonostante il rafforzamento dello yen: Toyota ha guadagnato lo 0,42%, Sharp il 6,14%, Toshiba segna un +2,07%, Pioneer +2,64%. Forte rialzo per Mitsubishi Motors Corp (+8,29%) : la società ha dichiarato che le vendite di auto in Cina sono cresciute del 154% nel 2013. Deboli i bancari: Mitsubishi UFJ Financial ha perso lo 0,30%, Mizuho Financial Group l’1.71% e Sumitomo Mitsui Financial lo 0,80%. Positive le altre principali piazze asiatiche: Seoul guadagna lo 0,21%, a Hong Kong l’Hang Seng sale dello 0,31%. Bene anche la borsa di Shanghai che cresce dello 0,12%.


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MERCATI EUROPEI
Borse europee deboli, giù Richemont, Ahold e Carrefour

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta deboli. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,06%, il Cac40 di Parigi lo 0,2%, il Ftse100 di Londra lo 0,02% e l‘Ibex35 di Madrid lo 0,4%.
Richemont -3%. Il colosso del lusso ha chiuso il terzo trimestre con un giro d’affari di 2,94 miliardi di euro, in crescita del 3% rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Gli analisti avevano previsto ricavi a 3,01 miliardi.
Carrefour -2%. Il gruppo della grande distribuzione ha chiuso il quarto trimestre con un giro d’affari di 22,2 miliardi di euro, in calo rispetto ai 22,85 miliardi di un anno prima. A livello organico i ricavi sono aumentati del 3,2%. Nel 2013 le vendite sono scese a 84,32 miliardi da 86,56 miliardi mentre a livello organico sono salite del 2,5%.
Ahold -3%.

La catena di supermercati ha chiuso il quarto trimestre con ricavi a 7,47 miliardi di euro, in calo del 4,2% rispetto ad un anno prima. A cambi costanti il decremento è dell’1,1%.
Airbus Group -0,3%. Lo Stato francese ha annunciato la cessione di 8 milioni di azioni del gruppo aerospaziale (pari all’1% del capitale) per 451 milioni di euro. Al termine dell’operazione Parigi ridurrà la quota in Airbus Group all’11% del capitale.

Beiersdorf +1%. Il gruppo dei prodotti per la cura del corpo ha chiuso il 2013 con un giro d’affari di 6,141 miliardi di euro, in crescita dell’1,7% rispetto ad un anno prima. Gli analisti avevano previsto un aumento del 2,5% a 6,19 miliardi. La società ha confermato di attendersi un margine operativo del 13%.
Legrand +2%. Barclays ha alzato il rating sul produttore di apparecchiature elettriche a overweight da equal weight.

APERTURA MERCATO ITALIANO

Borsa italiana debole in avvio con bancari, Pirelli, Atlantia. Acquisti su UnipolSai

Il Ftse Mib segna -0,33%, il Ftse Italia All-Share -0,31%, il Ftse Italia Mid Cap -0,11%, il Ftse Italia Star -0,15%.
Borse europee in lieve calo. Ieri sera a New York l’S&P 500 ha terminato a +0,52%, il Nasdaq Composite a +0,76% e il Dow Jones a +0,66%. Attualmente i future sui principali indici USA sono in leggera flessione. A Tokyo il Nikkei 225 ha chiuso a -0,39%, mentre a Hong Kong l’Hang Seng ha fatto segnare +0,37%.

Ritracciano Pirelli&C (-1,8%) e i bancari (con l’eccezione di Banca MPS, +1,8%) dopo i recenti rally. In evidenza Mediobanca (-1,4%) su indiscrezioni in base alle quali la Carlo Tassara potrebbe decidere la vendita dell’1,17% di Piazzetta Cuccia.

Perde terreno Atlantia (-1,3%): si ipotizzano sconti (si parla di un 20%) a chi utilizza di frequente le autostrade, in scia alle proteste per i recenti aumenti dei pedaggi. Atlantia controlla tramite le sue concessionarie oltre il 50% del traffico autostradale in Italia.

In rosso Telecom Italia (-0,4% a 0,83 euro) nonostante Nomura che ha deciso di alzare la raccomandazione sul titolo da “reduce” (ridurre) a “neutral” con prezzo obiettivo in ascesa da 0,60 a 0,90 euro. Oggi è atteso un consiglio di amministrazione di Telecom Italia che dovrebbe analizzare la questione di Tim Brasil e le richieste di cambiamento della governance avanzate dalla Findim di Fossati e dalla Asati.

Secondo il Messaggero Telecom Italia ha scelto Deutsche Bank come advisor per la vendita delle torri di trasmissione: l’obiettivo è chiudere entro l’anno e realizzare circa 1 miliardo di euro.
Debole CIR (-1%) su indiscrezioni di stampa in base alle quali la holding del gruppo De Benedetti avrebbe proposto alle banche creditrici di Sorgenia di riaprire i rubinetti del credito, rimodulare i finanziamenti e convertire parte dei crediti in strumenti di partecipazione a fronte di una generica disponibilità a ricapitalizzare l’utility (indebitata per 2,2 miliardi di euro). Secondo altre voci Verbund, l’altro azionista di Sorgenia, vorrebbe cedere la partecipazione.

Positive UnipolSai (+1,7%) e Unipol (+2,2%) dopo che ieri i cda hanno rifiutato l’offerta di Ageas sulle attività assicurative e di alcuni asset oggetto della procedura di dismissione avviata nel 2013. I board hanno però ricevuto un’offerta da Allianz ritenuta congrua, sebbene diversa in termini di struttura e di perimetro, e “idonea a consentire al Gruppo Unipol di adempiere alle misure, particolarmente rigorose, impartite dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato)”.


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TITOLI DEL GIORNO
Deciso balzo in avanti per Exor che recupera area 30,40. Exor ha messo a segno una bella reazione a partire dalla medie mobile a 100 ore, supporto dinamico che i prezzi stavano testando dal 9 gennaio, oggi in transito a 29,65 euro circa. Il rialzo ha permesso, dopo alcuni sforzi andati a vuoto nella prima parte della seduta, di lasciarsi alle spalle la resistenza offerta a 30,12 circa dal 61,8% di ritracciamento (percentuale di Fibonacci) del ribasso dal picco storico del 2 gennaio. Ed e’ proprio questo massimo, a 30,85 euro, che ora il titolo potrebbe inquadrare nel mirino. Difficile fornire obiettivi in caso di rottura anche di questa resistenza a causa della mancanza di riferimenti storici precedenti, l’area tra i 32,30 ed i 33,15 euro dovrebbe essere comunque facilmente raggiungibile. Nel breve segnali di debolezza proverrebbero con la violazione dei 30 euro ma solo al di sotto della citata media mobile a 100 ore, a 29,65, sorgerebbero seri dubbi sulla possibilita’ di proseguimento dell’uptrend. Rischio in quel caso di ricopertura del gap up del 27 dicembre con base a 28,21 euro. Lo studio del grafico di forza relativa che mette in rapporto la serie storica di Exor con quella di Fiat evidenzia da alcune settimane una fase sostanzialmente laterale, dopo che a dicembre si era registrato un brusco ribasso sul grafico, ovvero una fase di netta sovraperformance da parte di Fiat. Attualmente non esiste una tendenza ben delineata di forza relativa anche se l’impressione e’ che Fiat possa continuare a sovraperformare Exor almeno nel breve termine. Per chi volesse comprare il titolo intervenire alla rottura di 30,85 per acquisti con target a 33,15, stop loss sotto 30,50. Per chi gia’ detiene il titolo attendere la rottura di 30,85 per incrementare le posizione, target a 33,15, stop al di sotto di 29,65.

Saipem dovrà lasciarsi alle spalle in via definitiva la media mobile a 100 giorni, linea praticamente orizzontale in transito in area 16,40, per dimostrare di possedere i requisiti per allungarsi nuovamente verso la resistenza critica a 18,60/18,89. La rottura di 16,90, quota pari al 50% di ritracciamento del downtrend subito dai top di novembre, rappresenterebbe un ulteriore passo in questo senso. Al contrario, un perentorio ritorno sotto 16,40 costringerebbe a considerare il rimbalzo partito a metà dicembre solo come un episodio correttivo della precedente discesa, prospettando cali che potrebbero estendersi anche sotto il supporto strategico a 14,90 circa, verso 13,50 circa, con un rischio elevato di approfondimenti fino ai 12 euro circa. Per chi volesse comprare il titolo intervenire oltre 16,90 con stop loss subito sotto 16,40 e target a 17,36 e 18,60 euro. Per chi già detiene il titolo mantenere a 16,40 lo stop per le posizioni in essere, incrementarle oltre 16,90 per 18,60/18,89 euro.

Scenario grafico decisamente positivo per Italcementi che, in scia ai rialzi delle ultime settimane, ha superato l’ostacolo rappresentato dal massimo di Novembre a 6,69 euro e riattivato di conseguenza la tendenza ascendente di fondo. I prezzi hanno toccato i livelli massimi dal Maggio 2011 e hanno ora buone possibilità di estendere il rally quantomeno sul lato alto del canale ascendente che contiene il rialzo sin da fine 2012, attualmente in transito per 7,10/7,20. In ottica temporale appena più estesa possiamo osservare che l’obiettivo si posiziona sui 7,82, massimo del Marzo 2011. Le prospettive rialziste sin qui delineate verrebbero messe in forse solo a seguito di discese sotto 6,40, prologo a una correzione che potrebbe respingere le quotazioni verso i minimi allineati di Dicembre a 5,85. Per chi volesse acquistare il titolo: posizioni long sui livelli attuali per 7,10, stop sotto 6,65. Per chi detiene attualmente il titolo: incrementare sui livelli attuali per 7,82, ridurre sotto 6,40 e uscire alla violazione di 5,85.

DATI MACRO ATTESI

Giovedì 16 gennaio 2014
00:50 GIA Indice settore terziario nov;
00:50 GIA Ordinativi di macchinari nov;
08:00 GER Inflazione dic;
10:00 EUR Bollettino mensile BCE;
10:00 ITA Bilancia commerciale (EU) nov;
10:00 ITA Bilancia commerciale (totale) nov;
11:00 EUR Inflazione dic;
14:30 USA Inflazione dic;
14:30 USA Richieste settimanali sussidi di disoccupazione;
15:00 USA Acquisti netti att. finanziarie (lungo term.) nov;
16:00 USA Indice NAHB (mercato immobiliare) gen;
16:00 USA Indice Philadelphia Fed Manufacturing gen;
17:10 USA Intervento Bernanke (Fed).


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HEADLINES
Telecom Italia, Nomura alza la raccomandazione a neutral
Gli analisti di Nomura hanno deciso di alzare la raccomandazione sul titolo Telecom Italia da reduce a neutral con prezzo obiettivo in ascesa da 0,60 a 0,90 euro. Per Jefferies la compagnia telefonica merita un hold con target a 74 centesimi. Oggi è atteso un consiglio di amministrazione di Telecom Italia che dovrebbe analizzare la questione di Tim Brasil e le richieste di cambiamento della governance avanzate dalla Findim di Fossati e dalla Asati.

Unipol punta a vendere i premi di Milano Assicurazioni ad Allianz
I Consigli di Amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario e di UnipolSai Assicurazioni non hanno ritenuto accettabile l’offerta dello scorso 19 dicembre 2013 per l’acquisizione delle attività assicurative e di alcuni asset oggetto della procedura di dismissione avviata nel 2013.  Si segnala altresì che, in data 14 gennaio 2014, Allianz ha presentato una propria e differente proposta per l’acquisizione di talune attività assicurative della ex Milano Assicurazioni, oggi parte di UnipolSai. Previste in proposito riunioni il prossimo 21 gennaio, per poi procedere alla negoziazione e finalizzazione di accordi vincolanti. “Sulla base delle valutazioni effettuate dal management del Gruppo, la proposta ricevuta da Allianz S.p.A., pur non comparabile in termini di struttura e di perimetro con quanto in precedenza ricevuto da altri offerenti – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Carlo Cimbri – presenta adeguate caratteristiche di congruità per UnipolSai ed è idonea a consentire al Gruppo Unipol di adempiere alle misure, particolarmente rigorose, impartite dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). La proposta sarà pertanto sottoposta con parere favorevole all’attenzione dei competenti organi deliberanti”.

Acea, un buon dicembre per l’auto europea
Dicembre scoppiettante per il mercato dell’auto europea. Lo scorso mese le immatricolazioni di veicoli per passeggeri sono cresciute del 13,3% a 906.294 unità, mostrando la migliore performance mensile dal dicembre del 2009. Il saldo annuale rimane negativo con un 2013 che si chiude con una contrazione delle vendite di auto dell’1,7% a 11.850.950 nuove auto. Nel mese di dicembre i mercati nazionali europei hanno ancora mostrato performance discordanti, con un incremento delle vendite di auto dell’1,4% in Italia, del 5,4% in Germania, del 9,4% in Francia, del 18,2% in Spagna e del 23,8% nel Regno Unito. Per il Bel Paese il saldo annuale rimane negativo del 7,1% contro il -5,7% della Francia, il -4,2% della Germania e le buone performance di Gran Bretagna (+10,8%) e Spagna (+3,3%).

Carrefour: giro d’affari cala a 22,2 miliardi nel quarto trimestre
Il gruppo della grande distribuzione Carrefour ha chiuso il quarto trimestre con un giro d’affari di 22,2 miliardi di euro, in calo rispetto ai 22,85 miliardi di un anno prima. A livello organico i ricavi sono aumentati del 3,2%. Nel 2013 le vendite sono scese a 84,32 miliardi da 86,56 miliardi mentre a livello organico sono salite del 2,5%.

Apple: China Mobile pronta a raddoppiare gli ordini di iPhone per il 2014
Tim Cook, numero uno di Apple, pronto ad incrementare l’alleanza con China Mobile. Lo riporta il “Wall Street Journal”, che rammenta che l’accordo con il più grande operatore telefonico al mondo è stato raggiunto a fine dicembre. Da domani China Mobile venderà ai suoi abbonati circa 763 milioni di iPhone della Mela morsicata. Il deal tra le due società è arrivato dopo 6 anni di trattative, ma secondo gli analisti il gigante telefonico asiatico potrebbe raddoppiare gli ordini di iPhone da distribuire nei suoi oltre 3000 nuovi negozi nel 2014, passando da 15 a 30 milioni. Ad oggi, prima dell’inizio della messa in vendita ufficiale, China Mobile ha già ricevuto oltre un milione di ordini. L’accordo sarebbe stato reso possibile dal diverso atteggiamento di Cook rispetto al suo predecessore Steve Jobs, che avviò le trattative con la società cinese ma non andò mai nell’ex Impero Celeste. Cook invece in un anno è stato a Pechino tre volte. Apple ha però anche patteggiato un risarcimento da 32 milioni di dollari con la Commissione Federale del Commercio, l’Antitrust americana, e dovrà rimborsare anche i genitori dei bambini che, senza permesso, hanno scaricato sull’iPhone e l’iPad di mamma e papà upgrade di app e giochi. La società Usa ha dichiarato che la tutela dei minori rimane una priorità. Sarà vero, ma non è la prima volta che Apple patteggia una class action di questa natura. Nel 2013 infatti ha sborsato a più di 23 milioni di clienti decine di milioni di dollari.

Beige Book: negli Usa la ripresa rimane moderata
L’economia a stelle e strisce è salita ad un passo moderato alla fine del 2013. E’ quanto emerge dal Beige Book, il report sulle condizione di salute dell’economia americana che la Federal Reserve stila ogni sei settimane. Dal rapporto si evince che il settore immobiliare e quello manifatturiero hanno proseguito sulla strada del miglioramento in tutti i 12 distretti, mentre il comparto turistico ed alberghiero hanno avuto un andamento misto. In due terzi del Paese si è registrato un aumento del numero delle assunzioni, in 8 un incremento tra piccolo e moderato dei salari. Stabili i prezzi in sei distretti, mentre negli altri c’è stato un piccolo rialzo. Cresce infine tra il modesto ed il moderato l’attività retail.

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